mercoledì 2 febbraio 2011

Tra Cindy e Eugenio.

Che d'improvviso mi sembra di camuffarmi da Cindy Sherman e di vestire i costumi di uno o dell'altro.
Entro nelle stanze d'albergo e cerco dietro i divani i resti che hanno lasciato quell'uomo e quella donna. Frugo tra le lenzuola e ci trovo preservativi usati. E sotto il letto, come segno indecifrabile, una bustina di zafferano.
Sto tenendo in segreto una lista di tutte queste cose trovate.
Vorrei indossare la parrucca bionda lunga liscia. La mia parrucca.
Se un'ombra scorgete, non è
un'ombra - ma quella sono io.
Potessi spiccarla da me,
offrirvela in dono.
Montale crederebbe nella descrizione di una vecchia fotografia?
Mi travestirei anche da vecchia signora, con calze spesse di lana e gonna marrone lunga fino allo stinco. Come la signora della fotografia che ho iniziato a descrivere, su un foglio A4, con il pennarello rosso.
Lieto leggerò i neri
segni dei rami sul bianco
come essenziale alfabeto.
Vado a fare quattro passi. A bere almeno un caffè. Che è meglio.
Tutto il passato in un punto
dinanzi mi sarà comparso.

1 commento:

Lasciate un messaggio qui