domenica 7 novembre 2010

Io e la signora.

Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, se mi vuoi bene piangi
per essere corrisposti...

Penso a questa canzone e intanto ascolto alla radio rubata dalla cucina tutt'altro.
Guardo fuori dalla finestra che dà sul ballatoio e la pioggiolina scivolosa e quasi unta continua a cadere morbida sui tetti dirimpetto.
Fa meno freddo, ah, sì, è vero.
Che tempaccio, eh, signora, ormai... cadono anche le foglie, se ne è accorta?
Le foglie?
Sì, dagli alberi. Non ha visto?
Ah, ma è impossibile. Non è stagione.
Signora, siamo a novembre.
Novembre?
Sì, pare proprio di sì.
E i santi e i morti sono già passati?
Sì, li ho visti passare di qua qualche giorno fa.
Davvero? E dove andavano?
Non le so dire... hanno svoltato l'angolo e non li ho più visti.
Quale angolo?
Quello là, dove c'è il tabacchaio.
A sì?
Già. Credo andassero verso l'autostrada.
Ma pensa. Eh, i tempi cambiano.

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