sabato 2 ottobre 2010

Stream.

C'è odore di terra. Annuso l'aria e non mi spiego come sia possibile, qui, in questa piazza di cemento. Forse arriva da quel camion, spalancato, che vende pomodori. Circa trecento cassette di legno piene di rosso, rosso sammarzano.
Poco più in là, dall'altra parte della strada, altri camion lavorano raccogliendo spazzatura rimasuglio di mercato. Il loro motore copre i suoni delle voci e delle macchine che transitano.
Al bar della torrefazione ho preso un caffè e una sambuca con mosca.
Incrocio gli occhi di una bambina sul passeggino, occhi azzurri fin troppo chiari, che sfumano sulle guance bianche.
Un signore con occhiali da sole e giubbotto di pelle si avvicina alle casse di pomodori. Si tira su una manica e fionda la mano a pescare un sammarzano, lo annusa, lo riappoggia, si strofina la mano sui pantaloni. Guarda la verdura senza le lenti nere. Va via. Va verso un'automobile, una mercedes grigio perla, monta in macchina, mette in moto, se ne va.
Vorrei guardare tutti.
Anche quella ragazza con la maglia viola che spinge la carrozzina della vecchia.
Ma come posso osservare tutti? Dovrei avere almeno dieci occhi e due cervelli.
Dovrei scattare delle istantanee.
Non ne sono capace.
Uomo con stampella.
Coppia di uomini con sacchetto del discount.
Madre con la pelle scura e un figlioletto in braccio.
Signora con stivali rossi e bottiglia d'acqua in mano.
Macchina dei carabinieri seguita da fuoristrada degli alpini.
Bambina con grembiule blu e zaino rosa.
Passeggino rosso trasportato dal vento.
Tram numero quattro con pubblicità del museo.
Piccolo cane marrone che tira al guinzaglio.
Cinese in camicia bianca che sputa per terra.
Suora bassa e vecchia cammina pia.
Donna enorme con occhi pazzi ride, agita le mani e si dirige verso i pomodori.
Uomo con pizzetto cerca le sigarette in tasca e le trova.
Vecchio signore al telefonino tiene in mano un foglio di carta.
Volkswagen grigia mi passa davanti.
Nord africano con berretto verde da baseball guarda il telefonino.
Ragazza bionda su bicicletta gialla.
Uomo con mano nella tasca dei pantaloni e ventiquattroore aperta.
Colombo plana alla ricerca di verdura dimenticata in un angolo.
Cane giovane e snello tira il vecchio padrone, che in mano ha un'asta verde lunga almeno due metri.
Ragazzino incazzato con auricolari all'orecchio.
Fischio breve e ripetitivo proveniente da non so dove.
Giovane, giovanissima madre nera spinge passeggino e parla.
Croce Amica segue tram.
Coppia sciupata di eroinomani si tiene per mano.
Signora bionda si specchia in una vetrina e si sistema i capelli con le mani.
Ragazzo altissimo si ferma e s'accende una sigaretta.
Solcalantefreddocrescente.
Decido di bere un'altra sambuca.
Vado verso il bar che fa angolo.
Intanto incontro uno sguardo simile al mio. Appartiene ad una ragazza vestita di nero, pantaloni della tuta dell'adidas e felpa con il cappuccio. Ha i capelli corti irti e il viso slavato. In mano una bottiglia di ceres. Avessi venti anni in mano me ne innamorerei. La guardo a lungo e procedo verso il bar. Sambuca con mosca. Sfogliado la gazzetta. Ci sono i mondiali di pallavolo. Italia batte Egitto tre a zero. 25-20. 25-17. 25-23.
La sambuca finisce troppo presto.
Non oso chiederne un'altra all'anziana barista. Pago due euro e cinquanta e me ne vado.
Le camionette degli alpini sono ovunque.

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