domenica 26 settembre 2010

Di ombra di luce.

"Chi è l'artista oggi? [...] Ebbene, l'artista è colui che incarna al massimo grado questa condizione di essere singolo e irriducibile, incapace di venire a patti con la vita intesa come fatto collettivo, convivenza, responsabilità etica. [...] Certo, potrà pagare le tasse, figliare, fare la raccolta differenziata. Ma dentro si sè, nel cantuccio più riservato e inconfessabile della sua fibra vitale, non capirà mai bene che cazzo significano tutte quelle cose. Ed è proprio in questa incomprensione radicale [...], è proprio in questa idiozia senza rimedio che si annida (come una malattia mortale, non come un privilegio) la sua capacità di visione, di allucinazione, di decostruzione del reale."
Emanuele Trevi.

Tutto questo mi fa pensare alla luce e all'ombra.
"Perchè la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l'ombra della luce" canta Battiato, pensando a Dio, ad un Dio, Allah.
Io penso al contemporaneo. All'arte. Al tempo.
Che si debba andare oltre la luce per cogliere l'ombra.
L'intima oscurità.
Beccarsi sul viso, in faccia, sul muso, tutto quel fascio di tenebra del Tempo.
Far emergere il buio.
Il negativo.
L'oscuro.
Vedere in una correlazione processuale l'ombra e la luce.

E per chi ha bisogno di credere, buon ascolto.




1 commento:

  1. la profondità dei tuoi pensieri salvano, come le suore di clausura, il genere umano. brava

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