Perché agosto in città?
Non è il primo della mia vita e credo proprio non sarà l'ultimo... però quest'anno, dopo tutto il viaggiare dei mesi precedenti, accuso di più la condizione di staticità.
E allora, quasi sadicamente, mi infilo nella staticità come a volerne tastare i limiti.
Poche passeggiate, magari giusto per comprare frutta e pomodori al mercato. Per il resto, me ne sto a casa.
E scrivo (...!).
E leggo.
Nell'ultima settimana ho letto un libro al giorno. Le biblioteche sono chiuse, quindi ho affrontato quei libri che mai ero riuscita a leggere prima; ho riletto libri già letti; ho comprato autori italiani a me sconosciuti e pubblicati negli ultimi tre anni.
Sono un po' delusa, ad essere sincera, di ciò che ho letto.
Stamani ho letto "Love in a blue time", di H. Kureishi, autore che conobbi ad una passata edizione di Collisioni. Lui è quello che si salva, nonostante i cazzi, i culi e la cocaina (ma a ben vedere, appunto, alcuni racconti sono davvero belli).
Adesso inizio un libro che è stato finalista allo Strega nel 2010.
Speriamo in bene.
Speriamo anche questo agosto finisca.
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