domenica 10 ottobre 2010

Ricordi, #5.

Oggi è inequivocabilmente domenica.
Prima che prendesse coraggio questo slavato sole, l'aria grigia mi faceva pensare alle castagne e all'uva e chissà come chissà perché m'è sembrato di tornare indietro nel tempo, quando non abitavo in questa città, quando in mattinate così avrei camminato a caso cercando di perdermi tra le strade strette e buie, per poi concedermi un caffé al bar e magari tirare fuori dalla borsa un libro e leggerlo buttando gli occhi oltre le finestre per spiare la gente della domenica mattina.

Ricordo la Chiesetta dei Miracoli, con un lato dritto in canale, e il ponticello che le stava davanti.
Ricordo un natale in cui io avevo forse cinque anni e il disegno che avevo fatto per mio nonno: il disegno del paradiso, dove c'erano cavalli e si mangiavano ciliegie.
Ricordo un altro disegno, che feci alle elementari: un campo di grano.
Ricordo quando scappai da mio padre e andai a piangere nei cessi della stazione dei treni.
Ricordo una multa fattami dal controllore alle quattro del mattino.
Ricordo le tende bianche del salotto di Via Siccardi.
Ricordo il lampadario del Regio che si spegne, come fosse brace che muore.
Ricordo la zingarella bionda che mi ha chiesto un euro per comprarsi il buscopan e io che non riuscivo a togliere gli occhi dalla sua pancia di sette mesi.
Ricordo il primo mandarino dell'anno scorso e tutti quelli degli anni passati.
Ricordo la cripta longobarda illuminata con faretti caldi.
Ricordo il granchio che presi da piccina al mare e che poi una signora antipatica ributtò in acqua.
Ricordo quando scrivevo una lettera al giorno.
Ricordo i Concerti del Quirinale di radiotre.
Ricordo quando alla sera andavo in palestra ad allenarmi e di come presto cominciai a bramare un'altra vita.
Ricordo l'incubo che facevo sempre.
Ricordo quando io e Viviana chiamavamo scimmia del bengala una compagna di classe che ci stava antipatica.
Ricordo la mia prima e ultima volta con gli sci e le pelli.
Ricordo la luna rossa di una notte in cui andai a fare un video.
Ricordo la stazione di Utrecht e la candela che mi accesi.
Ricordo quando accendevo le candele delle chiese senza lasciare l'offerta.
Ricordo un ex voto allucinato di Superga: un bambolotto di plastica cianotica, appeso al soffitto.
Ricordo quando in piazza arrivava la bancarella del vin brulè e voleva dire che era iniziato l'inverno.
Ricordo i racconti di B.DJ Pancake.

2 commenti:

  1. i tuoi ricordi sono bellissimi.
    ne leggerei di continuo

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  2. Potrei commentare tutto, sempre, in continuazione...La verità è che potrei vivere leggendoti, dolce amica di una vita passata.
    Ti abbraccio affondando il mio viso nel tuo collo.
    Respiro forte.

    Silvia

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