mercoledì 7 luglio 2010

Through the silence.

You must find yourself through the silence that no one cares.
Con questa frase inizia il racconto "Paroxetina".
Ieri sera ho trovato un vecchio scritto, eccolo.

E il silenzio menzionato è il buio dell'Assurdo. Come se il mondo d'un tratto si spegnesse, tutte le luci via ... sei solo, al buio e non vedi nulla. Senti solo con la mente e con le emozioni. Devi descrivere e immaginare, per sentirti vivo, devi cercare di non perdere contatto, devi ricordare. Ricordare per non dimenticare (Levi). Perché se oltre quel punto l'intero futuro dovesse essere buio, ricade su di te la responsabilità di onorare ciò che hai vissuto.
Bisogna portare a trionfo il silenzio del quale nessuno si preoccupa.
E per farlo devi prima creare il suo opposto, riascoltare il mondo quando c'era luce, vedere il movimento, la frenesia, la mediocrità; e poi soffermarti sugli interstizi che erano tesoro.
Devi dunque riprendere quel punto di vista particolare (sotto al tavolo) e osservare ciò che ti circonda, gli altri; capire quale momento è importante nella vasta gamma dei loro movimenti, quale meraviglia c'è dietro le loro spalle, quale umore li circonda senza che essi se ne accorgano. Ci sono immersi, ma non se ne accorgono.
Il punto dove il rumore è silenzio.
Il punto dove la danza non è movimento.
E' difficle, ma bisogna mettersi sotto al tavolo.
E' tutto qui, a disposizione, si sente nell'aria; bisogna solo ascoltare attentamente, sentire il Silenzio mentre nessuno se ne preoccupa.
E' così.

2 commenti:

  1. tutto questo mi piace molto.
    lo faccio mio.

    "Perché se oltre quel punto l'intero futuro dovesse essere buio, ricade su di te la responsabilità di onorare ciò che hai vissuto."

    g.

    RispondiElimina

Lasciate un messaggio qui