lunedì 19 luglio 2010

Domani.

RIPORTO SUL BLOG UNO STRALCIO DELL'ATTO UNICO CHE HO SCRITTO, "DOMANI."
Una stanza. Al centro due sedie. Un neon la illumina. Due personaggi, due donne, A e B.

[...]

B: Ci sono persone con le parole e senza parole. Le persone con le parole non scompaiono. Senza la
parola non si può estrarre nulla dal fondo. Io credo scomparirò.

A: Tu scomparirai come scomparirò io, nè più nè meno, e scompariranno anche tutte le altre donne
che sono chiuse qui dentro. Non bisogna farne un dramma. Non oggi. Oggi è un giorno fortunato.

A apre la cartina. Si sdraia prona, appoggia la mappa per terra e comincia a osservarla.

B: In quanto tempo sono scomparsi quei posti? Io non riesco a quantificare ... ci penso e ci
ripenso, ma non arrrivo ad alcuna conclusione. Poi non capisco se sono solo scomparsi gli
involucri, i nomi, i confini. E poi all'inizio della Rivoluzione è cambiato il dispositivo temporale,
sono scomparsi i giorni e le notti e le ore ... ed io davvero non sono ancora pratica della nuova
scansione. Dipendo da loro per sapere quando un giorno finisce. Aspetto l'annuncio del domani.

Silenzio.

A: Con il senno di poi, rimpiango di non aver viaggiato abbastanza.

Silenzio.

A: Sai, la vita prima era così distaccata dalla realtà, era filtrata da tutte quelle mediazioni, da tutti
quegli schermi, quei sensori, quelle fotocellule, quelle pillole.

B si alza in piedi sulla sedia, in punta di piedi, e con entrambe le braccia fa dondolare dolcemente il neon, ripetutamente.

B: Poco prima di oggi, cioè ieri, ho avuto una crisi, vero?

A: (guardando B) Sì. Ma i tuoi tremori migliorano.

Breve pausa.

A: Senti, ma perchè non abbiamo mai pensato di scappare? Una volta lo avrebbero fatto. Erano
quelle che si chiamavano rivolte, insurrezioni. Insomma, si reagiva perchè non si voleva più
subire.

B: Noi staimo subendo qualcosa?

A: Noi ci lasciamo trapassare dagli eventi e questi eventi non dipendono da noi.

B: Però forse siamo noi che permettiamo alle cose di essere così come sono. Ma scappare dove?

A: Scappare, andare via di qua. Uscire da questo posto, guardare con i nostri occhi le cose che lo
circondano. Troveremmo di sicuro un posto dove stare.

B: E lasciare tutto questo? Io non so se ... insomma, non credo sia una buona idea. E poi non l'ho
mai fatto. Forse non ne sono capace.

A: Di fare cosa?

B: Di scappare. Di cambiare le cose. Di rompere un equilibrio.


[...]

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