domenica 13 marzo 2011

Home.

Una delle poche cose positive, dello stare quassù. I canali francesi della televisione.
Sicchè, nelle solitarie serate nella Valle del Lys, qualche volta accendo quel vecchio marchingegno che risponde al nome televisione e guardo franceun, franceduex, jenesaispas...
Guardo "Home", film di Ursula Meir, con una delle miei attrici preferite, Isabelle Huppert, gustandomela in lingua originale.
Allucinante. Storia molto bella, nella sua assurdità e tragicità (forse).
E mi ha ricordato, come un'epifania, proprio oggi, mentre facevo un letto nell'appartamento cinque, letto matrimoniale scomodissimo, scomodissimo da circumnavigare per poter rimboccare le lenzuola, ebbene, mi son ricordata de "La schiuma dei giorni", libro di Boris Vian prestatomi ormai mesi fa. In cui una casa si restringe sempre più, rispondendo ad una crisi intima ed umana, facendosi estensione e rappresentazione della condizione umana.
La costrizione.
Il rimpicciolimento.
In quello che dovrebbe essere il mio futuro e primo romanzo (mbah...) sto scrivendo anche di questo. Di un mare che d'improvviso si fa piccolo e strozza l'orizzonte. Di una casa che perde le connotazioni e le confidenze che la renderebbero tale, gastlich, reminiscenze di tedesco.
Home.
Home sweet home.
Cosa vuol dire?

Home.

sabato 5 marzo 2011

Confiteor.

distante dal blog. mea culpa.
poco tempo libero, precario lavoro che si improvvisa in turni di ore che fino al giorno prima non c'erano.
stamani, però, ho fatto delle fotografie con la mia analogica. prima esperienza con la neve senza esposimetro.
e poco fa, ho scritto. cercando qualcosa di nuovo, tendendo al romanzo che devo scrivere.

magari nei prossimi giorni posto la nuova creaturina....